Alzi la mano chi non ha mai letto o ascoltato da piccolo una favola di Gianni Rodari.
Personalmente ho scoperto in età adulta che alcune delle storie che mio padre era solito raccontarmi quando ero piccolo erano proprio prese in prestito dal libro delle Favole al telefono di Gianni Rodari. L’ho scoperto perché da papà di due bambini mi sono trovato anch’io a leggere per loro le storie della buonanotte e avendo in casa una vecchia edizione del libro ho iniziato ad apprezzarlo e con me anche loro.
Ottobre 2020 è il mese in cui ricorre il centenario della nascita di Gianni Rodari quindi, quale miglior momento per parlare di questo fantastico libro e dell’eredità che esso ci ha lasciato. La prima edizione risale al 1962, io mi sono trovato in casa quella del 1980 e leggendone la prefazione mi ha fatto particolarmente riflettere questa frase:
Il titolo accosta tra loro il mondo delle fiabe a quello della tecnologia, può voler dire che l’autore si serve di mezzi moderni per fare qualcosa di antico ma anche il contrario.
Se pensiamo al telefono e al 1962 è evidente concludere che l’accostamento tra telefono e favole avesse a che fare all’epoca con la tecnologia. Inoltre, le fiabe rappresentavano già allora qualcosa di antico questo perché i racconti orali, le storie tramandate, le leggende e le favole senza tempo esistono praticamente da sempre e ogni popolo, paese e regione ha le sue proprie che lo caratterizzano e lo rendono unico.
Cosa piace a me e i miei figli di questo libro? Quello che viene definito dallo stesso autore il senso del non senso, ovvero quella caratteristica unica e particolare delle storie di Rodari che in poche pagine ci trasporta in situazioni strane e surreali che non sempre hanno a che fare con ciò che è logico o razionalmente comprensibile:
- Alice Cascherina, la bimba che cade nei cassetti o finisce dentro una bottiglia,
- l’omino di niente che mangiava formaggio con i buchi che non sapevano di niente,
- la strada di cioccolato che viene mangiata e quindi scompare smettendo così di svolgere la sua funzione di strada che porta da qualche parte.
Potrei continuare con gli esempi ma credo non sia necessario. Il senso del non senso rappresenta una lezione importante da insegnare ai nostri bambini perché li porta a spingersi oltre quello che le regole e gli insegnamenti prevedono e li spinge così a trovare nuove strade, le loro strade, per descrivere ed esplorare la realtà che li circonda. Lo stesso autore dice che:
io credo che le favole, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire ad educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo…
Se mettiamo insieme l’accostamento con la tecnologia e la creazione di storie, ecco che passiamo ai giorni nostri e possiamo parlare del progetto Foresta Ombrosa, un progetto di community online all’interno della quale i bambini inventano storie e le pubblicano su internet mettendole a disposizione di tanti altri che hanno voglia e piacere di leggerle. Questo è il potere delle favole su internet e l’eredità che Rodari ci ha lasciato: le favole e i racconti sono e saranno senza tempo e noi come adulti abbiamo il dovere di far crescere e coltivare quel meraviglioso seme della creatività che spesso rimane sopito per via della mancanza di tempo, dei problemi o solo perché si pensa che non tutti siano abbastanza creativi e all’altezza. Il digitale ci aiuta poi a diffondere questo messaggio amplificando di mille volte la potenza di quello che facciamo.
Rodari diceva che sbagliando si inventa e citava l’errore creativo come possibilità per andare oltre e esplorare la realtà da un nuovo punto di vista. Edward De Bono, il padre del pensiero laterale, parla invece della parola a caso come elemento che aiuta a divergere e sbloccare situazioni di stallo obbligandoci a utilizzare un punto di vista differente e fuori dal contesto. Sono le piccole cose che fanno la differenza, ogni giorno, e sta a noi decidere cosa fare domani e quali piccole azioni introdurre affinché si inneschi un cambiamento positivo e sostenibile che sia inclusivo e permetta a tutti di esprimersi mettendo al centro le proprie unicità.
Ti aspettiamo al nostro prossimo webinar gratuito La foresta Ombrosa. Creazione di storie in digitale, dove parleremo di Albi illustrati, creatività e digitale. Questi Alfabeti si intrecciano tra loro in modo armonioso e funzionale per creare qualcosa di nuovo e attuale e che sia da stimolo per i nostri bambini, che vivono immersi nel digitale ma rischiano di perdersi la parte più bella del mondo analogico.