Nel nostro ruolo di educatori ed insegnanti, al termine di ogni percorso scolastico, spesso ci domandiamo: “Chissà dove andranno i nostri bambini? Chissà quali strade di vita prenderanno?”
Uno dei compiti educativi più complessi è quello di permettere loro di spiccare il volo, dopo avergli, ovviamente, insegnato a volare, e lasciare in loro una traccia positiva di noi, come insegnanti, come facilitatori di esperienze belle e di apprendimenti interessanti, ma anche come persone che hanno trasmesso emozioni, sentimenti e che a loro si sono profondamente affezionati.
L’albo illustrato “Chissadove” di Cristiana Valentini e Philip Giordano, Edizioni Zoolibri, ha molteplici significati e si presta non solo per essere utilizzato in diverse situazioni di passaggio dei bambini, ma arriva dritto anche al cuore degli adulti.
La trama
In mezzo ad una collina, vive un ciliegio stracolmo di piccoli semini impazienti di diventare grandi.
Un giorno fiorito di primavera, arriva un venticello che porta via con sé tutti i semini, tranne uno.
Quell’unico semino non intraprenderà, contrariamente a tutti gli altri, il viaggio verso quel luogo ignoto della crescita e resterà in compagnia dell’albero per tutto il tempo.
Passano i giorni ed il semino è sempre lì sull’albero che, dal canto suo, non fa altro che ripetere al piccolo seme: “Ancora un altro giorno” e intanto si prende cura di lui, lo protegge dal vento, dal freddo e dalla luce delle stelle.
Ma, durante una giornata autunnale, all’improvviso una gazza porta via dal povero ciliegio il piccolo seme che cade chissadove.
Riusciranno l’albero e il piccolo seme a rincontrarsi di nuovo?
E’ una storia che parla della paura di diventare grandi, dell’insicurezza nel spiccare il volo verso nuovi mondi e nuove esperienze, ma anche sul senso di libertà e sulla gioia con i quali i bambini vanno incontro alla vita.
Ma non solo, a mio avviso questa favola è perfettamente calzante con l’idea educativa di cura e del prendersi cura che, quando diventa troppo amorevole, rischia di ostacolare la naturale crescita dei bambini impedendogli di andare verso il loro destino, verso l’ignoto… verso un luogo chissadove.
Spesso, la paura del mondo che provano gli adulti, educatori e genitori, e il timore che i piccoli non siano emotivamente pronti e maturi, impediscono il viaggio alla ricerca della propria identità. Come nel libro, l’adulto- albero arriva addirittura a proteggere il suo piccolo bambino-semino dalla luce delle stelle, che certamente male non fa!
La riflessione importante che ci lascia questa storia è che il compito educativo è quello di indicare la strada ai bambini e incoraggiarli a intraprendere nuove avventure a prescindere da noi… per diventare alberi e per poter parlare, i semi devono staccarsi dalla pianta e lasciarsi trasportare dal vento!
Nel webinar realizzato lo scorso ottobre , “Racconti Animati 2: Sacche e Scatole Narrative”, abbiamo drammatizzato questo albo attraverso l’utilizzo di una speciale Sacca Narrativa presentando così una modalità insolita di leggere ai bambini.
di Emanuela Menabue, Pedagogista e Formatrice LOE