Bambini Indaco e Bambini Cristallo, una teoria affascinante appartenente all’immaginazione popolare

Questi giorni di reclusione domestica causata dal Covid-19, sono l’occasione per approfondire tematiche pedagogiche, prendere in mano vecchi e nuovi libri, approfondire teorie e pensieri.

Su suggerimento di un’educatrice, ho iniziato ad informarmi rispetto alla teoria dei Bambini Indaco e dei Bambini Cristallo. Un’ipotesi parapsicologica di cui avevo già sentito parlare in modo sommario e piuttosto fantasioso che, almeno dal mio punto di vista, suscita non pochi dubbi e perplessità.

Si tratta di una teoria sicuramente affascinante, nata, intorno agli anni 70, all’interno della cultura New Age, secondo la quale esisterebbero bambini dalle caratteristiche molto particolari e dotati di tratti soprannaturali.

Per chi volesse approfondire, rimando ai testi di Nancy Ann Tappe, Lee Carroll e Jan Tober, giusto per citarne qualcuno, che hanno dato l’avvio a un vero e proprio movimento che, nonostante le numerose pubblicazioni, i congressi internazionali e le testimonianze di genitori sicurissimi di avere accanto figli indaco o cristallo, non ha ottenuto alcun fondamento scientifico. Nonostante tutto, però, questa teoria continua ad avere un grande seguito.

Ecco, in breve, alcuni elementi per definire e riconoscere i bambini indaco. Il concetto “nuovi bambini per una nuova Terra” esprime l’essenza di questa teoria: bambini estremamente saggi e consapevoli giunti in massa, intorno agli anni ‘70, sul
pianeta terra con degli scopi ben precisi e destinati a trasformare la nostra coscienza e a creare condizioni di vita più amorevoli e pacifiche.

Dopo le terribili guerre e devastazioni del Novecento, il mondo deve essere ripensato e ricostruito in un modo totalmente diverso, una sorta di nuovo stadio evolutivo senza inquinamento e senza guerre. Una nuova epoca, dunque, determinata e resa possibile proprio da questa nuova generazione di bambini, guerrieri spirituali, che presentano un colore dell’aura particolare, l’indaco appunto. Gli Indaco sono stati anche definiti i “demolitori di sistemi”, hanno infatti l’obiettivo di
distruggere le credenze di cui l’umanità è schiava; i Cristallo, nonché i figli della generazione dei bambini Indaco (nati intorno alla fine degli anni ’90), hanno, invece, la missione di insegnarci la pace e l’amore.

Di seguito un identikit dei bambini Indaco che può aiutarci ad inquadrare meglio questa teoria, una sorta di decalogo caratteriale e comportamentale nel quale, francamente, è difficile non riconoscere tratti comuni a tutti i bambini del mondo:

  • estremamente energetici
  • predominanza dell’emisfero cerebrale destro
  • ricchi di creatività e immaginazione, geniali
  • amanti degli amici immaginari, dei delfini e del mondo fatato
  • attivi, turbolenti e iperattivi
  • facilmente irritabili e spesso annoiati
  • poco propensi alle regole e alla vita scolastica.


Identikit della generazione Cristallo, successiva alla generazione Indaco, ovvero i bambini con l’aura dal colore cristallino:

  • fortemente empatici tra di loro e con i propri genitori
  • capacità telepatiche e telecinetiche
  • capacità di autoguarigione
  • altissimo livello di creatività
  • estremamente sensibili e affettuosi, amano prendersi cura degli altri e degli animali
  • occhi grandi e penetranti, osservano a lungo le persone
  • amano pietre e cristalli
  • tendenzialmente calmi e buoni
  • prediligono la relazione con la madre
  • consapevoli del loro forte potere energetico
  • esasperanti ed estenuanti
  • difficoltà di concentrazione
  • problemi di coordinazione motoria e difficoltà a stare nel proprio corpo
  • ritardo nel linguaggio.

Gli Indaco, dunque, sono geniali, ma ribelli, energetici, spesso associati ai bambini con la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADD e ADHD), considerati, dai fautori di questa teoria, come bambini speciali e non riconosciuti dalla società nella loro eccezionalità. Mostrano spesso problemi a scuola e, nell’età adolescenziale e poi adulta, tendono ad incappare nella droga e nell’alcool. I Cristallo, invece, presentano sovente disturbi autistici o ADD. Comportamenti estremi perché non compresi dalla società?

Un pensiero, secondo me, un po’ rischioso, che potrebbe portare molti genitori ed insegnanti a sottovalutare le reali difficoltà di questi bambini e ragazzi; anche se vale la pena soffermarsi a riflettere sul fatto che molte problematiche infantili adolescenziali sono il frutto di una società e di un sistema scolastico che non funziona sempre al meglio. Al di là del fatto che si possa credere o meno in questa teoria parapsicologica, è innegabile che la ripetitività e la rigidità delle proposte educative all’interno della scuola, non facilitano i bambini e i ragazzi irrequieti che hanno bisogno, invece, di muoversi e incanalare diversamente la loro vivacità, sia intellettuale che di movimento.

Un sistema scolastico stereotipato, selettivo e non sempre stimolante, annichilisce definitivamente i bambini, soprattutto quelli emotivamente più fragili e sensibili, a prescindere dal fatto che siano presunti “esseri paranormali”.

Potrebbe essere utile, e se ne parla da molto tempo, pensare a una struttura scolastica alternativa e a nuovi metodi educativi più rispettosi delle differenze e delle competenze individuali. Luoghi realmente accoglienti capaci di garantire a tutti i bambini e ai ragazzi spazi d’apprendimento innovativi e motivanti per l’acquisizione dei saperi.

Come diceva Don Milani, “non c’è peggiore ingiustizia del dare cose uguali a persone che uguali non sono”.

di Emanuela Menabue, Pedagogista e Formatrice LOE

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