Maria Montessori, 150 anni e il miglior futuro possibile

Ogni volta che mi trovo a leggere qualcosa di Maria Montessori mi tornano sempre in mente gli insegnamenti di mia mamma.

Ho avuto la fortuna di crescere in Sicilia negli anni 70 quando ci si preoccupava meno di tante cose frivole rispetto ad oggi e c’era molto più interesse a fare in modo che i bambini diventassero autonomi e consapevoli rispetto a quello che facevano.

Mia madre è un’insegnante elementare ormai in pensione da diverso tempo; ogni sera quando andavo a letto la trovavo alla scrivania che preparava la lezione del giorno dopo per i suoi bambini cercando ogni volta di introdurre qualcosa di unico e diverso per riuscire a coinvolgere tutti i suoi alunni, da quello più bravo a quello più scalmanato.

Quando al pomeriggio giocavo con lei, di solito non si facevano grandi giochi utilizzando giocattoli costosi:

  • si preparava un dolce,
  • si travasava la farina in un contenitore,
  • si mescolava l’impasto con la forchetta,
  • si prendeva l’olio da una grossa damigiana aiutandosi con il mestolo e usando l’imbuto per riempire le bottiglie più piccole,
  • si giocava con ago e filo a cucire o fare disegni sulla stoffa,
  • si abbottonavano i bottoni delle camice una volta che queste finivano di essere stirate,
  • si facevano le barchette di carta,
  • si giocava con il DAS per poi verniciare quell’ammasso informa pasticciando un po’ ovunque.

Questa lista potrebbe continuare ancora per molto e per ogni situazione descritta ho uno o più ricordi ben impressi nella mente. La regola generale era che qualunque cosa facessi mi sentivo grande e responsabile perché stavo facendo anch’io qualcosa da grandi o li aiutavo a fare qualcosa di utile.

Oggi sono 150 anni dalla nascita di Maria Montessori e in età adulta ho ormai compreso che il pensiero di questa donna e il suo modo di agire e proporre il metodo del fare ai bambini erano sicuramente la normalità di quello che accadeva in passato in tante delle nostre case, solo che all’epoca non ci parlavano di questa grande signora ma semplicemente si seguivano i suggerimenti delle nonne e delle mamme che, come lei, avevano tanta saggezza da regalare, sempre gratuitamente e con estrema pazienza.

Forse oggi, in questo contesto di pandemia che ci stiamo trovando ad attraversare, dovremmo riflettere meglio su cosa abbiamo lasciato indietro e ripartire da alcuni aspetti di buon senso senza ovviamente tralasciare le sfide che altri grandi del nostro tempo stanno cercando di percorrere. Mentre scrivo, proprio in questi giorni, Elon Musk ha presentato il suo nuovo progetto Neuralink grazie al quale si studia per impiantare un chip sottocutaneo nel cervello umano con lo scopo di aiutare a prevenire malattie e migliorare e velocizzare l’apprendimento.

Elon Musk, per chi non lo conoscesse ancora, è forse uno dei personaggi più visionari della nostra epoca, ha fondato alcune delle aziende più famose e redditizie del mondo ed è oggi la quarta persona più ricca al mondo dopo Jeff Bezos, Bill Gates e Mark Zuckerberg rispettivamente i signori Amazon, Microsoft e Facebook.

Ma perché parlo di queste persone in un articolo che ho aperto con la Montessori? Perché credo che passato e futuro abbiano un senso solo se presi insieme e utilizzati per costruire il miglior presente possibile e questo presente deve tenere in considerazione quello che di buono facevamo prima senza tralasciare le novità e quel pizzico di follia che i tempi in cui viviamo ci permettono di sperimentare. Novità e follie che i nostri bambini conoscono benissimo e che come sempre sta a noi essere in grado di trasferire nel miglior modo possibile per far sì che la conoscenza sia utile e favorevole alla crescita e lo sviluppo positivo della personalità. Da piccolo ho giocato con un sacco di attrezzi pericolosi e non mi sono mai fatto male: ogni volta c’era sempre qualche adulto che mi aveva prima spiegato cosa potevo fare autonomamente con quello strumento.

Oggi, digitale e analogico non sono una scelta tra bianco o nero, sono due aspetti importanti del nuovo metodo di apprendimento e studio che dobbiamo trasferire ai nostri ragazzi e fin dalle classi più piccole; solo così potremo contribuire a spiegare in maniera costruttiva come usare uno strumento digitale senza però mettere da parte carta, penna e altri utili insegnamenti del passato.

Domani, quando la vostra classe ripartirà, con lezioni regolari o in didattica a distanza, potrete ricominciare a fare tutto come prima, sapendo già che probabilmente non tutto potrà funzionare, oppure accettare che il mondo sta cambiando e seguire questo cambiamento per esserne protagonisti e costruire il miglior presente possibile. Sentitevi nella giusta condizione per puntare alla porta gialla, come nell’immagine allegata a questo articolo, sceglietela e apritela con la consapevolezza di voler provare a fare qualcosa di diverso.

Buon anniversario a Maria Montessori e buon lavoro a chi avrà voglia di fare e mettersi in gioco cogliendo ogni opportunità che abbiamo a disposizione.

Conosci già il nostro progetto della Foresta Ombrosa per i laboratori di scrittura creativa digitale? Il cambiamento potrebbe partire proprio da un’iniziativa semplice come questa.

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