La mia formazione pedagogica non è di natura universitaria, ma si è realizzata direttamente sul campo, a contatto con l’esperienza educativa vera, quotidiana, quella che si realizza tutti i giorni nei contesti educativi. Lo scambio di riflessioni tra colleghe, le èquipe, i corsi di formazione offerti a vario titolo dal territorio in cui opero con i miei servizi, sono, per me, momenti di crescita e opportunità di arricchimento impagabili.
Ma che cosa mi dovevo aspettare dalla partecipazione ad un Tavolo Pedagogico, o meglio, che cos’è un Tavolo Pedagogico? Ebbene sabato mattina i miei quesiti hanno avuto risposta. Mi sono trovata immersa in un gruppo di lavoro omogeneo per competenza educativa ma eterogeneo per provenienza di servizio (nido, scuola dell’infanzia, scuola primaria). Un gruppo concreto, coinvolgente, dove molti si conoscevano per la prima volta, che ha discusso, ininterrottamente, sul tema del tavolo: “i bambini difficili che creano disagio agli educatori”.
Le tre ore d’incontro sono trascorse veloci, forse anche perché l’argomento oggetto di discussione è molto attuale e di grande interesse nel mondo educativo e poi questo gruppo non ha certo lesinato nel riflettere, argomentare, riportare esperienze personali, un gruppo dove i singoli erano davvero desiderosi di raccontarsi. Ho ascoltato con voracità le esperienze delle educatrici che lavorano in realtà vicine alle mie, dalle quali ho colto spunti di riflessione utili anche per la mia èquipe e per il contesto dei miei servizi.
Mi sono messa in discussione, come spesso mi accade durante i corsi di formazione, ma in maniera differente; mi sono resa conto che intervenire e portare la mia esperienza in questo tavolo è stato del tutto naturale, non ho solo “portato a casa” contenuti, ma ho scambiato riflessioni, non ho solo ricevuto, ma ho anche contribuito alla riuscita di questo tavolo, mi sono, in sostanza, sentita parte attiva, integrante e dinamica di ogni pensiero scaturito in merito ai bambini e alla professione di educatore.
Spesso, nella routine educativa, siamo impegnate nella risoluzione di problemi pratici, emergenze, a volte a discapito di una riflessione pedagogica autentica; trovare un momento in cui poterlo fare, soprattutto con persone che vivono in altri contesti educativi, è davvero arricchente e stimolante. La responsabilità educativa che ci assumiamo nel momento in cui decidiamo di fare questo lavoro è troppo importante per non approfittare di queste opportunità, quindi…pronti per il prossimo tavolo pedagogico?