I mattoncini uniscono due generazioni: i bambini dell’infanzia incontrano gli ospiti di una casa di riposo

Con la collaborazione di Stefania Porrino, educatrice di riferimento della casa di riposo “Il Globo Azzurro” di Lessolo (TO) abbiamo intrapreso un progetto intergenerazionale che ha coinvolto da novembre 2022 a giugno 2023 la Scuola dell’Infanzia in cui lavoro e alcuni ospiti della residenza per anziani con lo scopo di contrastare l’isolamento sociale e favorendo la continuità orizzontale tra due diverse strutture (educativa e non).

Per i bambini l’incontro con gli anziani, che loro chiamano amichevolmente “nonni”, può essere l’occasione per sensibilizzarli al rispetto e alla cura degli altri, in particolare di persone adulte e fragili. Prendendo come esempio il Metodo Mattoncini Per Parlare di LOE, abbiamo voluto accingerci verso una sperimentazione con i LEGO Duplo®.(1)

Al progetto intergenerazionale hanno partecipato tutti i bambini della Scuola dell’Infanzia per un totale di 18 alunni ma, solamente i bambini frequentanti l’ultimo anno (4 alunni) sono stati inseriti nella sperimentazione con i mattoncini.(2) Ovviamente il metodo di LOE è stato adattato alla situazione avendo però cura di seguirne alcune linee guida.

Prima di proporre i LEGO®, al gruppo composto rispettivamente da 4 bambini e 4 anziani, veniva presentato uno stimolo ogni volta diverso (un albo illustrato, un video musicale oppure una canzone) dopodiché chiedevamo di costruire insieme qualcosa inerente la suggestione. I bambini, conoscendo molto bene i mattoncini, erano impazienti di costruire e diverse volte hanno fatto fatica a chiedere la collaborazione dei nonni che così facendo si limitavano ad osservare e commentare il loro operato.

Io e Stefania siamo intervenute spesso durante lo svolgimento dell’attività per favorire la relazione tra le parti.
Evidentemente questa è stata la novità e, come tale, ha messo i bambini in una situazione per loro sconosciuta in cui doversi destreggiare.
L’utilizzo dei mattoncini ha creato una connessione tra le parti i coinvolte generando un diverso canale comunicativo e soprattutto un punto di incontro nel quale sperimentarsi.
Si costruisce così l’apprendimento intergenerazionale basato su reciprocità e mutualità che vede individui di diversa età lavorare insieme per acquisire competenze e valori imparando l’una dall’altra.
Un progetto a cui spero venga data continuità nel corso del nuovo anno scolastico, ma che richiederebbe un monte ore più elevato per ottenere maggiori risultati.

Secondo Stefania, l’educatrice della Casa di Riposo, il progetto è stata una bella occasione di sperimentare un nuovo modo di comunicare tra anziani e bambini, in particolare con anziani con diverse tipologie di demenza che compromette anche la comunicazione.
Ogni ospite è stato abbinato ad un bambino, con il quale doveva interagire per l’ascolto del testo e la costruzione delle parti del libro; durante i primi incontri è stato necessario stimolare l’attenzione all’ascolto e alla creazione, ma nel corso degli incontri gli anziani hanno iniziato ad interagire con i
bambini e a riconoscere lo spazio di lavoro, fino a passare i pezzi ai bambini.
I pezzi LEGO® sono diventati degli oggetti transizionali molto potenti ed hanno attivato e stimolato la relazione e la motricità fine degli anziani, in modo naturale; in questo modo è stato possibile dare “contenuto” ad uno spazio temporale della giornata rompendo “l’assenza e lo smarrimento” degli
anziani affetti da demenza.


  1. La scelta del LEGO Duplo® non è casuale ma frutto di una decisione presa in sinergia con Stefania in quanto, trattandosi di persone anziane, questo tipo di mattoncino è evidentemente più grande (quindi più maneggevole) e di facile utilizzo.
  2. Il restante gruppo di bambini, insieme ad alcuni ospiti della casa di riposo, è stato coinvolto in attività laboratoriali di pittura e disegno.

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